Signorelli 500
In occasione dei 500 anni dalla morte di Luca Signorelli (1450-1523) la città natale celebra l’opera del Maestro rinascimentale.
Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia
di Luisa Moradei
La mostra “Signorelli 500”, visibile fino all’8 ottobre 2023 a Cortona, presenta una trentina di opere del Maestro toscano che fu sempre legato alla sua città natale rivestendo anche numerosi incarichi pubblici.
L’evento commemorativo che ha luogo presso Palazzo Casali, sede del MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona – è curato da Tom Henry, storico dell’Arte tra i maggiori conoscitori dell’opera dell’artista. Incentrato sulla produzione pittorica del Maestro, l’evento celebrativo ha l’obiettivo di documentarne tutte le fasi di attività per far emergere l’originalità delle sue invenzioni e la potenza narrativa delle sue opere.
Non è stato semplice restituire una visione d’insieme del percorso dell’artista poiché molti dei suoi lavori sono stati smembrati e quindi conservati in vari luoghi in Italia e all’estero. È merito di questa mostra l’aver riunito e ricomposto dipinti provenienti da grandi musei europei e americani e da varie collezioni private.
Luca Signorelli, conosciuto anche come Luca da Cortona, si forma ad Arezzo nella bottega di Piero della Francesca ed in seguito affianca il Perugino nella realizzazione della Cappella Sistina. Verso la fine degli anni ottanta del Quattrocento, raggiunge la sua maturità artistica. La mostra prende avvio proprio da questo momento presentando dieci opere antecedenti il 1500 tra cui il “Cristo in casa di Simone Fariseo” (1488-1489), facente parte, con altre due opere, della predella della cosiddetta Pala Bichi commissionata da Antonio Bichi per la cappella di famiglia nella chiesa di Sant’Agostino a Siena, e l’imponente “Annunciazione” (1491) riconosciuta da sempre come una delle opere più riuscite di Signorelli, dipinta per La Compagnia della Vergine Maria il cui oratorio era posto all’interno del duomo di Volterra. In quest’opera, la resa plastica dell’angelo Gabriele risente dell’esperienza fiorentina che Signorelli visse accanto al Verrocchio. Fra i lavori anteriori al 1500 vengono proposti altri capolavori quali i tondi provenienti dalle gallerie Palazzo Pitti e Corsini (i tondi erano opere devozionali destinate ad uso privato) e la pala della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano, ricongiunta in questa occasione alla sua predella dopo secoli.
Il primo decennio del Cinquecento è documentato da una “Santa Maria Maddalena” (1504) originariamente presente nel Duomo di Orvieto, e dalla felice riunificazione di sei dei sette frammenti attualmente identificati della dispersa “Pala di Matelica” (1504 ca.).
Le opere realizzate nei decenni successivi mostrano un pittore ormai pienamente maturo che nei personaggi dei “racconti figurati” sa infondere attraverso un colorismo dinamico tutta la drammaticità della narrazione. È questo il caso della “Flagellazione” (1509-13) della Galleria Franchetti di Bologna nella quale Signorelli ricerca la perfezione anatomica e stende il colore con forza icastica per ottenere, sia nel corpo dolente del Cristo sia in quello dei suoi aguzzini, un effetto che contribuisca all’espressione teatrale dell’insieme. Seguono in esposizione altre opere splendide tra cui “Comunione degli apostoli” (1512), dipinto organizzato su un impianto prospettico perfetto, ma che al tempo stesso lascia intravedere l’intervento sempre più evidente dei collaboratori della bottega resosi necessario dall’età avanzata del Maestro.
La lunga e prolifica carriera di Luca Signorelli chiusasi con la morte nel 1523, tracciò la strada che sarà seguita da Raffaello e da Michelangelo giustificando ampiamente quanto Vasari ebbe a dire di lui “un faro per i grandi del Rinascimento… che con la grazia della invenzione e disposizione delle istorie, aperse alla maggior parte degli artefici la via all’ultima perfezione dell’arte”, e quanto ribadisce il curatore della mostra Tom Henry “L’arte di Raffaello e Michelangelo si sarebbe sviluppata in modo diverso senza lo stimoli di Signorelli”.
Zoom su… La Pala di Matelica
In mostra al MAEC anche una verosimile ricostruzione di un’opera che subì sfortunate vicende.
La sua storia. Nel 1504 gli Agostiniani di Matelica, nelle Marche, commissionarono al pittore di Cortona una pala d’altare chiedendogli di attenersi “modo et forma” al “Compianto di Cristo” già realizzato dal Signorelli nel 1501 per la chiesa di Santa Margherita a Cortona. Una volta eseguito, il dipinto rimase sull’altare maggiore della chiesa di Sant’Agostino almeno fino al 1736. Successivamente nel corso del secolo, a seguito di un terremoto, i frati si videro costretti a vendere l’opera ad un privato per riparare i danni subiti dal Convento. Fu così che, smembrata in pezzi “vendibili”, la pala subì nel tempo la completa dispersione dei suoi frammenti. Studi condotti durante le fasi di restauro hanno indicato l’appartenenza – quasi universalmente accettata – di sette lacerti signorelliani alla dispersa Pala di Matelica.
La mostra a Cortona offre la possibilità, mai riuscita prima d’ora, di veder riuniti sei dei sette frammenti noti dello straordinario dipinto, pervenuti in mostra grazie al prestito di: National Gallery di Londra, Musei Civici e collezione d’arte UniCredit di Bologna, National Gallery of Art di Washington e da collezioni private. Inoltre, con l’ausilio della tecnologia, viene suggerita e proposta ai visitatori l’opera originaria completa, grazie ad una elaborazione basata su altre “Composizioni” realizzate dal Maestro. Questo permette di immaginare il dipinto nella sua interezza e di percepire tutta l’eloquenza emotiva di cui Signorelli è capace.
La ricostruzione della Pala di Matelica risulta particolarmente interessante perché mostra lo sviluppo della tecnica compositiva del pittore. Il confronto diretto con il “Compianto” cortonese (in mostra) consente, in più, di verificare la straripante carica inventiva del Maestro il quale, non concordando con la richiesta dei monaci di eseguire una semplice copia, sperimenta nella nuova tavola combinazioni diverse e aggiunge personaggi adatti a conferire maggior pathos e dinamicità all’insieme.
A spasso con Luca.
Itinerari artistici dentro e fuori Cortona
di Marina Pescatori
“Luce e poesia”, come dal sottotitolo della mostra temporanea al MAEC, accompagneranno d’ora in poi chi vorrà approfondire l’opera del Signorelli grazie alla proposta di un percorso culturale che attraversa paesi e città del territorio toscano umbro e marchigiano.
In occasione delle celebrazioni, la rete creatasi tra regioni limitrofe e Istituzioni che conservano testimonianze del Maestro ha portato alla messa a punto di 7 itinerari da seguire attraverso una Guida specifica.
Edita da Skira, “In viaggio con Luca Signorelli nelle sue terre” offre informazioni e indicazioni veloci per raggiungere territori non troppo distanti tra loro, scelti creando un ipotetico cerchio il cui centro è Cortona in un raggio compreso nei 70 km (5 itinerari), e oltre i 70 km ( 2 itinerari in Toscana e Marche). Tra essi non c’è ordine di importanza e ognuno è facilmente percorribile in una giornata.
Itinerari nel raggio di 70 km
Itinerario 1 › Cortona
(Museo Diocesano, MAEC, Chiesa di San Niccolò, Chiesa di San Domenico, Il Palazzone, Santa Maria delle Grazie al Calcinaio)
Luca Signorelli, molto legato alla città natale, se ne allontanava solo per lavoro. Pertanto a Cortona si trova ancora una buona quantità di opere autografe, alcune delle quali visibili nei luoghi originari, eseguite per importanti committenze cittadine.
Il Museo Diocesano conserva una decina di dipinti tra cui “Compianto sul Cristo morto”, il MAEC tre opere ora visibili anche alla mostra temporanea. Sempre in centro, la guida segnala le chiese: San Francesco, luogo di sepoltura del Signorelli secondo la tradizione; San Niccolò, dove si conservano le opere “Deposizione” e “Madonna col Bambino e i santi Pietro e Paolo”; San Domenico, dove si può ammirare la “Madonna col Bambino e i Santi”. Passeggiando in zona si può arrivare davanti all’abitazione del Signorelli mentre occorre spostarsi fuori dalle mura per raggiungere la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio (“Immacolata Concezione con sei profeti e due committenti”) e per visitare Il Palazzone Passerini, antica dimora affrescata da Tommaso d’Arcangelo Bernabei detto il Papacello, dove in una piccola cappella si può ammirare “Battesimo di Cristo”, opera rimasta incompiuta a causa della morte del Maestro.
Itinerario 2 › Valdichiana aretina e Arezzo
(Castiglion Fiorentino, Foiano della Chiana, Lucignano, Arezzo)
Numerose furono le committenze nel territorio della Valdichiana tutta fino alla città di Arezzo, da parte sia di famiglie facoltose sia, e soprattutto, di ordini religiosi e chiese importanti. Molte opere si trovano ancora nei luoghi originali per i quali furono prodotte o almeno nei musei dei centri cittadini.
Itinerario 3 › Via Lauretana Toscana
(Montepulciano, Pienza, Asciano, Siena)
Questo itinerario va a scoprire le opere di Luca Signorelli lungo la Via Lauretana, quella dei pellegrini che soprattutto tra XV e XVII secolo lasciavano la Via Francigena e da Siena si incamminavano verso la Santa Casa di Loreto (da cui il nome); lungo il percorso, paesaggi mozzafiato si aprono sulla val di Chiana, sul lago Trasimeno e sulle crete senesi. Tra le opere del Maestro legate a questi territori protagonista indiscusso resta il ciclo di affreschi dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano (SI).
Itinerario 4 › Valtiberina Tosco-Umbra
(Città di Castello, Morra, Citerna, Umbertide, Sansepolcro)
L’attività di Luca Signorelli nella Valtiberina tosco-umbra si sviluppa lungo tutta la sua vicenda biografica e artistica. Per varie ragioni, infatti, ripetutamente il Maestro si recò in questo territorio di confine fra Arno e Tevere, politicamente più vicina alla Toscana che all’Umbria. Forse proprio per questo l’area geografica restò stranamente ‘immune’ dall’influenza del Perugino e quindi pronta ad accogliere il Signorelli, apprezzato artista presso Lorenzo il Magnifico. Nel 1488 egli fu addirittura nominato cittadino onorario di Città di Castello e qui numerose furono le commissioni legate alla famiglia dei Vitelli e ai maggiori ordini religiosi della città.
Itinerario 5 › Perugia Orvieto
A Perugia, presso la Galleria Nazionale dell’Umbria si conserva la tela “Madonna col Bambino i santi Michele, Lorenzo, Francesco, Sebastiano, Antonio Abate e Antonio da Padova”; presso il Museo Diocesano, la “Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista Onofrio, Lorenzo ed Ercolano”. Nel Duomo di Orvieto si può ammirare il ciclo di affreschi della Cappella di San Brizio, una delle massime espressioni della produzione artistica del Signorelli strettamente connessa con la maturità pittorica dell’artista, una grande opera densa di spunti anche per i successori, primo tra tutti Michelangelo.
Itinerari oltre i 70 km
Chi ha voglia di allargare il suo percorso di approfondimento signorelliano può spostarsi salendo a nord sempre in Toscana o a est verso le Marche. Due i percorsi segnalati.
Primo itinerario: Firenze, Prato e Volterra
Nel capoluogo regionale, visita a: Gallerie degli Uffizi, Palazzo Pitti, Galleria Palatina, Museo Horne, Galleria Corsini, Villa I Tatti e il Castel di Poggio a Fiesole. A Prato, visita alla Galleria Comunale, e a Volterra alla Pinacoteca Civica dove si conserva l’“Annunciazione” della Basilica Cattedrale ora in mostra temporanea al MAEC di Cortona.
Secondo itinerario: Urbino, Arcevia (AN) e Loreto
Visita a: Galleria Nazionale delle Marche, Urbino, dove tra le altre opere si può ammirare la “Discesa dello Spirito Santo”; Collegiata di San Medardo che conserva il grande “Polittico di Alcevia”e il “Battesimo di Gesù”; Santa Casa di Loreto dove si trovano altri importanti lavori del Maestro.
Tutti gli itinerari sono consultabili nel sito www.signorelli500.com
In copertina: “Quattro figure in piedi”, olio su tavola, 71×88,4 cm, frammento della Pala di Matelica, 1504 -1505 (Collezione Privata)
“Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia”
MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona
Piazza Luca Signorelli 9 – Cortona (AR)
dal 23 giugno all’8 ottobre 2023
Orario di apertura: tutti i giorni 10.00-19.00